Lavoro e Previdenza

La semplificazione che “complica” l’apprendistato

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Immancabile l’intervento in materia di apprendistato da parte del Governo Renzi (vedi circolare di studio “Jobs act I : novità in vigore dal 21 marzo 2014” ) che nell’ottica della semplificazione rischia di perdere di vista il fine ultimo di questa tipologia contrattuale. E’ inutile porsi  nell’intento di raggiungere gli elevati standard europei in materia di formazione e lavoro se anziché implementare e rendere più solide le basi della formazione la si riduce di netto, l’eliminazione del piano formativo scritto non rischia di ricondurre l’aspetto formativo ad un solo onere marginale?

Inoltre sorge un primo dubbio in merito al rapporto tra il D.L. e l’autonomia della contrattazione collettiva: come la mettiamo con quanto disciplinato, ad oggi, dai vari Ccnl che prevedono forma scritta e tempi specifici per la redazione del piano formativo? La mancata redazione di quest’ultimo non potrebbe costituire un inadempimento a livello contrattuale nonostante l’obbligo di legge sia stato eliminato ed essere comunque sanzionabile? Si parla di snellimento degli adempimenti a carico dell’azienda..fine legittimo e auspicabile, ma si è pensato anche nell’ottica ispettiva e tutelativa degli apprendisti? Quale riscontro avranno gli ispettori per  valutare l’effettiva formazione dell’apprendista? Solo i profili disciplinati dai Ccnl, senza alcuna possibilità di “personalizzare“ il percorso formativo dell’apprendista? Una possibile soluzione, ancorché parziale, potrebbe essere ravvisabile in un migliore e più funzionale utilizzo del Libretto formativo, la cui compilazione, ricordiamocelo, resta di competenza del datore di lavoro.

In merito alla formazione di base e trasversale nel contratto di apprendistato professionalizzante, il legislatore ne ha previsto la “facoltatività”, ma non è chiaro chi abbia questa facoltatività,  l’azienda a fare formazione di base e trasversale o la Regione a disciplinarla? La poca chiarezza diventa poi confusione pura per i contratti di apprendistato  in corso, quale regime gli si applica? la parte residua di formazione di base e trasversale non svolta va obbligatoriamente fatta o no?

Una cosa è certa: ad oggi vi è la necessità di fare un passo in avanti, la cultura della formazione appartiene ben poco alle piccole e medie imprese italiane, l’apprendistato è utilizzato come un semplice contratto di lavoro «flessibile», la parte della formazione già prima dell’intervento del Governo Renzi era del tutto marginale rispetto al rapporto lavorativo. Nonostante l’introduzione del Testo unico sull’apprendistato nel 2011 abbia tentato di valorizzarne la valenza educativa e formativa, esso ha continuato ad essere utilizzato  poco e prevalentemente come uno strumento per reclutare forza lavoro a costo ridotto (in virtù dei generosi incentivi economici e normativi previsti dalla legge).  Oggi piuttosto che scardinarne la disciplina non sarebbe stato più corretto “tenere duro” per farne un utilizzo più costruttivo ed autentico?

FONTE: http://bit.ly/1pUnyAs

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