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Piano Europeo per sostenere i liberi professionisti

Varato il Piano Europeo per sostenere i liberi professionisti

Immagine associata al documento: Lanciato dalla Commissione europea per migliorare l’attività per gli 11 milioni di persone che nell’Unione europea svolgono libere professioni.

“Per i professionisti si apre una nuova stagione orientata alla crescita e allo sviluppo. Le linee d’azione per sostenere le attività delle libere professioni presentate ieri a Bruxelles dal vicepresidente della Commissione europea, Antonio Tajani, segnano una svolta epocale rispetto alle politiche europee sulle professioni e riconoscono il valore e il ruolo imprenditoriale dei liberi professionisti che potranno così accedere ai benefici che fino a oggi hanno riguardato soltanto le piccole e medie imprese, a cominciare dai fondi europei”.
Con queste parole il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, ha salutato il via libera alle linee guida per sostenere le attività delle libere professioni che si articolano su quattro punti: accesso al credito, formazione all’imprenditorialità, accesso ai mercati, riduzione del carico normativo.
“Il nuovo atteggiamento dell’Europa nei confronti delle professioni ne potrà favorire la crescita in termini di innovazione, internazionalizzazione e credito” aggiunge Stella, che ha partecipato al gruppo di lavoro della Direzione generale Impresa e Industria della Commissione Ue. “Ora tocca all’Italia, e in particolare alle Regioni, recepire il nuovo orientamento che arriva da Bruxelles, affinché le buone prassi si trasformino in buone opportunità per i professionisti che finalmente sono sullo stesso piano delle pmi”.

Dalla Conferenza sulle professioni liberali, svoltasi a Bruxelles presso la sede della Commissione Europea, esce dunque un sistema ordinistico rafforzato nella forma e nella sostanza. E quello italiano addirittura viene portato ad esempio virtuoso da emulare nel resto d’Europa. Il sistema ordinistico italiano sta portando avanti diverse iniziative molto utili per i liberi professionisti.
“Posso dire che quello italiano è un modello di ordini professionali da prendere ad esempio ed esportare – ha detto Joanna Drake della DG Enterprise and Industry della Commissione Europea, nella sua relazione di apertura della Conferenza. Basterebbe solo questo per archiviare qualsiasi ulteriore tentativo di delegittimare il sistema ordinistico italiano.

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