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Bonus 80, il credito è proporzionale

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Bonus 80. Il credito è proporzionale

Il bonus fiscale sarà rapportato al periodo lavorativo nell’anno di riferimento
Premessa – “Gli 80 euro sono per sempre”. A ribadirlo è il premier, Matteo Renzi, a dispetto delle voci che davano per temporaneo il tanto chiacchierato bonus fiscale. Secondo lo schema di coperture presentato dal Governo con il varo dell’operazione taglia cuneo-fiscale, servono non più di 9-10 miliardi di euro per il 2015, che dovranno essere resi disponibili il prossimo autunno per rendere il bonus strutturale. Si attende a momenti il testo definitivo da pubblicare in Gazzetta Ufficiale.

Risorse da recuperare – A parlare di miliardi di euro è facile, ma come riuscirà il Governo a trovare le risorse finanziare necessarie per rendere operativi gli 80 euro mensili anche nel 2015? Sul punto i tecnici dell’Esecutivo e il commissario della spending review, Carlo Cottarelli, saranno già al lavoro dalle prossime settimane per arrivare così già preparati all’inizio dell’estate prossima con una buona bozza di quelle che saranno le coperture per l’anno prossimo. Il risparmio più significativo dovrebbe arrivare dal nuovo meccanismo di gestione degli acquisiti di beni e servizi delle P.A., per un importo di circa 5 miliardi di euro. A seguire troviamo la lotta all’evasione fiscale, dalla quale si attendono incassi per circa 3 miliardi di euro. Altre risorse, circa un miliardo a intervento, dovrebbero poi arrivare: dai maggiori incassi IVA legati al completamente del processo di pagamento dei debiti della P.A. maturati nei confronti delle imprese; dalla “potatura” delle aziende municipalizzate; dal processo di digitalizzazione della P.A.; dalle agevolazioni alle imprese.

Le caratteristiche –
Ora, in attesa dell’imminente pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del testo definitivo, riepiloghiamo le caratteristiche principali del bonus fiscale. Iniziamo innanzitutto a specificare che il credito non può essere attribuito in sede di dichiarazione dei redditi, in quanto la liquidazione del bonus è strettamente legata alla presenza di un sostituto d’imposta. Quest’ultimo, infatti, dovrà anticipare il bonus che potrà poi essere recuperato dal monte ritenute e, se incapiente, dai contributi dovuti all’INPS. Il bonus, che è rivolto unicamente ai contribuenti con un Irpef lorda superiore alle detrazioni per lavoro dipendente (attualmente operativo solo per il 2014), varrà 640 euro (tetto massimo) per i redditi fino a 24 mila euro che vanno poi a ridursi, fino al completo azzeramento, nello scaglione di reddito fra 24 e 26 mila euro. Altro aspetto importante da tenere in conto è che il credito dovrà essere rapportato al periodo di lavoro nell’anno; quindi, se un lavoratore percepisce per esempio solo 8 buste paghe, il credito spettante dovrà essere ridotto a tale periodo di attività. Alcuni dubbi, invece, potrebbero insorgere per quel che concerne le modalità di attribuzione del credito. A tal proposito, la norma precisa che esso sarà riconosciuto in via automatica dai sostituti d’imposta; tuttavia, possono crearsi situazioni un po’ complicate dove il sostituto d’imposta non è in grado di conoscere né di poter prevedere l’entità del reddito complessivo del sostituito. Si segnala, infine, l’obbligo di indicare il credito percepito nella certificazione unica dei redditi di lavoro dipendente e assimilato (CUD) che il sostituto dovrà rilasciare entro il mese di febbraio 2015.

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