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I trabocchetti del 730 precompilato

I trabocchetti del 730 precompilato

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Sarà anche un “numero zero”, ma gli errori sono davvero tantissimi!
Il nuovo 730 precompilato è ormai entrato nel vivo e professionisti, Caf e contribuenti sono già alle prese con i dati forniti dall’Agenzia delle Entrate.
Dati ai quali, nella stragrande maggioranza dei casi, tocca mettere di nuovo mano.

Gli errori frequenti

Negli ultimi giorni, al fine di poter raccogliere testimonianze sulla correttezza dei dati forniti dall’Agenzia delle Entrate, la stampa specializzata ha lanciato alcuni interessanti sondaggi al fine di comprendere cosa i professionisti e i contribuenti hanno trovato nel 730 precompilato.

I dati, come previsto, lasciano pensare a una mole di lavoro non indifferente per i compilatori e, soprattutto, fanno comprendere che quest’anno la compilazione del 730 non sarà affatto semplice, in quanto richiede controlli approfonditi.

In molti casi, infatti, i dati riportati nel quadro “C”, relativi ai redditi da lavoro dipendente, non sono corretti: il che non lascia presagire nulla di buono per gli altri quadri.

Alcune volte l’errore è imputabile al sostituto d’imposta (è questo spesso il caso dei pensionati Inps), ma sono state riscontrate anche fattispecie nelle quali i dati riportati dall’Agenzia delle entrate sono completamente errati, in quanto difformi da quelli della certificazione unica trasmessa e consegnata dal sostituto.

Altro aspetto sul quale è necessario focalizzare l’attenzione è dato dal numero dei giorni di lavoro.
I contribuenti che hanno avuto più di una certificazione unica nel corso dell’anno (perché hanno cambiato lavoro, oppure perché hanno percepito indennità di disoccupazione o mobilità), con ogni probabilità, non troveranno esposti nel modello 730 i giorni di lavoro dipendente o di pensione.
Il dato non è irrilevante, in quanto allo stesso sono correlate le detrazioni per lavoro dipendente e il bonus Irpef: importi che, quindi, non vengono esposti nel modello 730 se non dopo aver effettuato le opportune integrazioni.
Non si facciano quindi prendere dal panico i contribuenti che vedranno riportato nel loro 730 un debito d’imposta: a volte, è sufficiente inserire i giorni di lavoro per avere l’importo esattamente dovuto.

Alcuni Caf hanno inoltre sottolineato come, molto spesso, i dati relativi agli immobili siano completamente errati, sebbene non siano intervenute variazioni nel corso dell’anno.

In altri casi, invece, gli errori nel quadro A e B ci sono, ma possono essere correlati a variazioni intervenute nel corso del 2014 o del 2013.
Si pensi, a tal proposito, ai terreni agricoli che, essendo esenti da Imu nel 2013 potrebbero presentare, anche quest’anno, la spunta sull’apposita casella “Imu non dovuta. In questo caso si dovrà prestare particolare attenzione e rimuovere la spunta nel caso in cui l’Imu è dovuta per il 2014.
Altre ipotesi nelle quali si ritiene necessario intervenire riguardano gli immobili acquistati nel corso dell’anno: in questi casi, infatti, l’Agenzia delle Entrate non è in grado di conoscere l’utilizzo dell’immobile, per cui sarà compito del contribuente integrare il modello 730 con l’apposito codice.

È infine necessario aggiornare il canone di locazione nel caso in cui siano intervenute variazioni rispetto all’anno precedente (si pensi, a tal proposito, all’eventuale adeguamento Istat), così come può essere richiesto al contribuente di indicare l’opzione per la cedolare secca.

Gli oneri detraibili

Molti oneri detraibili, come noto, non sono presenti nel modello 730 precompilato. Stiamo parlando, ad esempio, delle spese mediche, che quest’anno non sono ancora indicate.

In alcuni casi, però, anche gli oneri che dovrebbero essere già riportati non sono presenti nel modello.

Potrebbe essere accaduto che il dato non sia stato trasmesso, ma, molto più frequentemente, il dato, seppur comunicato, non è stato inserito nel modello.
In tal caso l’importo è accolto nel foglio riepilogativo, con l’indicazione “Non utilizzato”.
I motivi del mancato utilizzo possono essere i più disparati (risultano più comunicazioni relative allo stesso importo; è ancora in corso un controllo documentale sulla dichiarazione del 2012; l’onere non risulta indicato nella dichiarazione del 2014; ecc.), ma, in ogni caso, sarà compito del contribuente indicare i dati corretti.

I dati non indicati
Vi sono infine una serie di dati che non sono mai inseriti nel modello 730 precompilato.

Stiamo parlando, ad esempio, del codice fiscale del coniuge, che dovrà sempre essere inserito a cura del contribuente, anche se il coniuge non è a carico.
È bene a tal proposito ricordare che la mancata indicazione del codice fiscale del coniuge costituisce un errore formale, che potrebbe essere sanzionato dall’Agenzia delle Entrate se viene ostacolata l’attività di controllo.

Altro dato che dovrà sempre essere indicato dal contribuente riguarda il sostituto d’imposta che effettuerà il conguaglio.

Gli aspetti positivi
Come al solito, non tutti i mali vengono per nuocere. Se da un lato è vero che il modello 730 precompilato necessita di molte modifiche, dall’altro consente di far conoscere al contribuente e all’intermediario che lo assiste dati prima completamente ignorati.

È questo il caso delle polizze infortuni, spesso di importi irrisori (tra le 10 e le 30 euro), incluse nella polizza Rc auto. Ebbene, nel 730 precompilato questi importi sono accolti.

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