Validità della sentenza – Con la sentenza numero 70 la Corte costituzionale aveva di fatto bocciato la norma Fornero che, introdotta nel 2011 nel Salva Italia del governo dei tecnici, poneva un blocco all’adeguamento dei trattamenti pensionistici alle correnti condizioni di vita, in riferimento alle pensioni superiori a 1.443 euro, ossia a tre volte il minimo Inps. Da ieri la pronuncia della Consulta è in Gazzetta Ufficiale, ciò vuol dire che è già stata investita di validità, quindi è tecnicamente efficace.

Come agire – Detto questo, per chiarire la portata concreta del proprio intervento, la Corte costituzionale è immediatamente intervenuta al fine di tracciare una via percorribile sia dagli organi istituzionali che dai pensionati coinvolti per venir via da quest’impasse. In primo luogo, seguendo le indicazioni del presidente della Consulta, Alessandro Criscuolo, le istituzioni preposte “possono adottare i provvedimenti del caso nelle forme costituzionali”. In sostanza, il governo potrebbe intervenire per modificare la legge. Secondariamente, per quel che concerne i pensionati, Criscuolo li invita ad adottare, qualora lo ritenessero opportuno, “le iniziative che reputano necessarie”. Tutto ciò alla luce del fatto, continua la Corte costituzionale, che le sentenze emesse dalla medesima “che dichiarano la illegittimità costituzionale di una norma di legge o di un atto avente forza di legge producono la cessazione di efficacia della norma stessa dal giorno successivo alla pubblicazione della decisione”.

Natura autoapplicativa? – Altro punto sul quale la Consulta è intervenuta è quello della presunta natura autoapplicativa della citata pronuncia. In questi giorni infatti molti organi di stampa avevano erroneamente diffuso indiscrezioni in merito a sollecitazioni, da parte dei giudici, circa il rimborso immediato e automatico degli importi bloccati. Proprio per questa ragione, il presidente Criscuolo ha precisato “che la Corte non ha rilasciato alcuna dichiarazione al riguardo”.