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TASI del locatario: quale aliquota applicare?

TASI del locatario: quale aliquota applicare?

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Il prossimo 16 giugno rappresenta la scadenza della rata di acconto TASI 2015 per i possessori di abitazioni e aree edificabili. Tra i possessori tenuti al versamento della TASI, vi rientra non solo il proprietario, ma anche l’eventuale inquilino dell’immobile.

Uno dei principali dubbi in merito alla quota TASI dovuta dal locatario/inquilino riguarda l’aliquota da applicare. È il caso, ad esempio, in cui l’abitazione concessa in affitto dal proprietario rappresenta abitazione principale per l’inquilino: quest’ultimo dovrà calcolare la sua quota TASI con l’aliquota prevista per l’abitazione principale o applicando quella stabilita per altri immobili?

La TASI e i soggetti passivi – La TASI (Tassa sui servizi indivisibili) è diretta a coprire il costo per i servizi indivisibili forniti dai Comuni, quali ad esempio l’illuminazione, la sicurezza stradale, la gestione degli impianti e delle reti pubbliche ecc.

Il presupposto della TASI è il possesso o la detenzione a qualsiasi titoli di immobili. In particolare sono soggetti alla TASI:
• i fabbricati, inclusa l’abitazione principale;
• le aree edificabili e le aree scoperte (es. parcheggi).

La TASI non colpisce invece i terreni agricoli.

La base imponibile della TASI è calcolata allo stesso modo che per l’IMU e le aliquote da applicare sono quelle fissate con la delibera del Comune di ubicazione degli immobili assoggettati.

È soggetto passivo TASI sia il possessore dell’immobile (a titolo di proprietà o altro diritto reale: usufrutto, uso, abitazione, superficie, ecc.) che il detentore (es. inquilino). A differenza dell’IMU, in cui ogni comproprietario è responsabile autonomamente della propria obbligazione tributaria, per la TASI i comproprietari sono responsabili solidalmente.

La quota TASI dovuta dal locatario – Dunque, una delle caratteristiche della TASI, rispetto all’IMU, è che una quota dell’imposta dovuta sull’immobile è a carico del locatario. La disciplina TASI dispone che la quota dovuta dall’inquilino deve essere fissata dalla delibera Comunale e deve essere compresa tra il 10% e il 30%. Qualora la delibera Comunale nulla dovesse prevedere al riguardo, la quota TASI a carico dell’inquilino è pari al 10%. La restante parte della TASI è dovuta dal possessore dell’immobile (proprietario, usufruttuario, ecc.). Le modalità di calcolo sono identiche per possessore e inquilino, ciò che cambia, dunque, è solo la percentuale di imposta dovuta. Le FAQ del Ministero hanno specificato che inquilino e proprietario sono autonomamente responsabili del tributo di propria competenza.

Quindi, ciascuno effettua il pagamento separatamente e senza responsabilità solidale tra di essi. La responsabilità solidale c’è solo tra i comproprietari o tra i coinquilini.

L’aliquota TASI del locatario – Anche se per l’inquilino l’abitazione in oggetto rappresenta la sua abitazione principale, l’aliquota da applicare, per il calcolo della quota TASI a suo carico, è quella ordinaria (altri immobili) stabilita dal Comune di ubicazione o quella specificamente prevista per gli immobili concessi in affitto. Infatti, il Comune potrebbe anche deliberare specifiche aliquote per gli immobili concessi in affitto (ad esempio potrebbe stabilire l’aliquota dell’1 per mille per contratti di locazione a canone concordato ed aliquota dell’1,3 per mille per quelli a canone libero e così via). Dunque, l’aliquota da applicare è quella che contempla la situazione del possessore (per il quale, dunque, l’immobile oggetto della TASI rappresenta seconda abitazione concessa in affitto) e non quella dell’inquilino.

Esempio –
Bianchi Antonio è unico proprietario di un immobile ubicato nel Comune di Catanzaro e lo concede, per tutto il 2015, in affitto a Rossi Mario per il quale rappresenta abitazione principale. Il Comune di Catanzaro ha deliberato un’aliquota TASI per immobili concessi in affitto pari all’1 per mille e ha previsto che la quota TASI a carico del locatario sia pari al 20%. Supponendo che la base imponibile TASI dell’immobile (calcolata secondo le stesse modalità IMU) sia pari a euro 120.000, la TASI 2015 totale dovuta sarà pari a 120 euro di cui 60 da versare in acconto. Di questi 60 euro da versare in acconto: il 20% (pari a euro 24,00) deve essere versato dall’inquilino Rossi Mario e il restante 80% (pari a euro 36,00) dal proprietario Bianchi Antonio. Lo stesso discorso dovrà essere fatto in sede di saldo.

Dunque, entro il prossimo 16 giugno, Bianchi Antonio e Rossi Mario dovranno compilare e presentare al versamento due distinti ed autonomi F24 in cui il codice tributo da utilizzare sarà lo stesso, cioè 3961 (TASI per altri fabbricati diversi dall’abitazione principale).

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