Come assumere una colf
Il lavoratore domestico è sempre più presente nelle case degli italiani. Spesso vengono chiamati cittadini stranieri. Ma bisogna metterli in regola.
Se è filippina, è un conto. Se è ungherese, è un altro. Le regole per assumere una colf cambiano a seconda della loro provenienza. Tenere in casa un lavoratore domestico in nero comporta delle sanzioni pesantissime. Quindi tanto vale sapere come assumerlo e a che cosa ha diritto.
Cosa fare per assumere un lavoratore domestico Ue
Se il lavoratore domestico è italiano o proviene da un Paese dell’Unione Europea, il datore di lavoro può assumerlo con un normale contratto, dopo avere stabilito le condizioni relative all’orario, lo stipendio o le ferie.
Ricordiamo che sono equiparati ai cittadini dell’Unione quelli degli Stati appartenenti allo Spazio Economico Europeo (quindi Norvegia, Islanda e Liechtenstein) ed i cittadini svizzeri.
Il lavoratore domestico può firmare quel contratto anche se non è iscritto alle liste di collocamento, purché abbia in regola i documenti più essenziali: codice fiscale, carta di identità e tessera sanitaria dell’Asl. Non è obbligatorio che sia maggiorenne: può essere assunto a 16 anni compiuti. In questo caso, però, deve essere in possesso anche del certificato di idoneità al lavoro rilasciato dall’ufficiale sanitario dell’Asl dopo la relativa visita, a cura e a carico del datore di lavoro. Inoltre, il ragazzo deve presentare una dichiarazione dei genitori o di chi ne fa le veci, vidimata dal sindaco del Comune in cui abita, con cui si dà il via libera al rapporto di lavoro (anche se il minorenne dovesse vivere con la famiglia che lo ha assunto).
Come assumere un domestico extracomunitario residente in Italia
Il datore di lavoro non dovrà più compilare il modello Q per il contratto di soggiorno, in quanto tutte le relative disposizioni sono state recepite dalle ultime circolari del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Il lavoratore, invece, dovrà essere in possesso di un permesso di soggiorno per lavoro ed è tenuto a presentare in Questura copia della Comunicazione Obbligatoria di Assunzione.
Come assumere un domestico extracomunitario non residente in Italia
Se il datore di lavoro vuole assumere un cittadino extracomunitario non ancora arrivato in Italia, deve aspettare la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto flussi dell’anno in corso. Il provvedimento stabilisce il numero massimo di lavoratori stranieri che otterranno un permesso di lavoro. A quel punto, potrà presentare domanda di nulla osta esclusivamente via Internet seguendo questi passaggi:
– Registrarsi all’interno della sezione dedicata del portale interno.it. Si riceverà un’e-mail di conferma e di completamento della registrazione.
– Scegliere la tipologia di domanda che si desidera fare e inserire i dati richiesti.
– Inviare la domanda, una volta compilata.
La richiesta arriverà alla Direzione Provinciale del Lavoro, alla Questura e al Centro per l’impiego. Il datore di lavoro verrà convocato per il rilascio del nulla osta. La validità del nulla osta è di 6 mesi. Verrà sottoscritto anche il contratto di soggiorno. Conclusa la procedura, lo Sportello unico che gestisce la pratica invia il nulla osta alla rappresentanza consolare di competenza per il rilascio del visto di ingresso del lavoratore.
Il datore di lavoro deve, inoltre, garantire il pagamento delle spese di viaggio per il rientro del lavoratore nel Paese di provenienza, comunicare qualsiasi variazione relativa al contratto e assicurare che il lavoratore disponga di un alloggio adeguato secondo i parametri del Comune di residenza e dell’Asl.
Dal canto suo, il lavoratore deve recarsi entro 8 ore dal suo ingresso in Italia presso lo Sportello unico per la firma del contratto e per chiedere il permesso di soggiorno.
FONTE: http://bit.ly/28QCfJ8
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L’ha ribloggato su Studio Seclì.
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