Legge 104, sono obbligato al lavoro domenicale?
Lavoro in un negozio e assisto mia madre con handicap grave: sono obbligato a lavorare di domenica anche se non è stabilmente inserita nell’orario lavorativo?
Anche se la legge, in merito ai lavoratori che assistono familiari disabili, non dispone un esonero dal lavoro domenicale, questo può essere espressamente previsto dal contratto collettivo applicato: il Ccnl (contratto collettivo nazionale) Terziario, distribuzione e servizi, in particolare, esclude i lavoratori che prestano assistenza a un parente disabile dall’obbligo di eseguire la prestazione di lavoro nella giornata di domenica.
Ccnl Terziario: chi può rifiutarsi di lavorare la domenica
Nel dettaglio, il Ccnl Terziario [1] stabilisce che non sono tenuti ad assicurare le prestazioni di lavoro domenicale:
- le madri, o i padri affidatari, di bambini di età fino a 3 anni;
- i lavoratori che assistono portatori di handicap conviventi o persone non autosufficienti titolari di assegno di accompagnamento conviventi.
Pertanto, chi assiste un genitore convivente al quale è stato riconosciuto un handicap ai sensi della Legge 104 [2] può certamente rifiutarsi di lavorare la domenica.
Il contratto collettivo non precisa se l’handicap debba essere con connotazione di gravità o meno: in mancanza, si ritiene che il rifiuto al lavoro domenicale sia possibile anche per chi assiste una persona convivente portatrice di handicap non grave.
Sono inoltre compresi, tra i soggetti assistiti che danno diritto al rifiuto di lavorare la domenica, anche i beneficiari di assegno di accompagnamento. Per essere beneficiari di questa prestazione di assistenza non occorre essere portatori di handicap, ma i requisiti sanitari sono:
- possesso di un’invalidità del 100%;
- impossibilità di compiere autonomamente gli atti quotidiani della vita (mangiare, lavarsi, vestirsi);
- in alternativa, impossibilità permanente di camminare senza l’aiuto di un accompagnatore.
Ccnl Terziario: che cosa fare se la domenica risulta giornata lavorativa
Diverse aziende del settore commercio e terziario obbligano comunque i lavoratori che assistono i parenti-conviventi disabili a lavorare la domenica, quando nel contratto individuale di lavoro questa giornata risulti come lavorativa e il riposo settimanale sia fissato in una giornata differente.
A tal proposito, però, bisogna osservare che, secondo l’interpretazione del Ccnl Terziario di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil [3], associazioni firmatarie del contratto collettivo, sia i genitori con figli minori di 3 anni, sia chi assiste conviventi disabili, o invalidi titolari di assegno di accompagnamento, siano totalmente esclusi dall’obbligo di lavoro domenicale, se full time, a prescindere dalla specifica collocazione dell’orario settimanale. Pertanto, se si rientra in una delle situazioni di esonero elencate, non si è obbligati a prestare lavoro domenicale, anche se la domenica risulta come giornata lavorativa.
Questo vale ancora di più, naturalmente, nei casi in cui la domenica non sia prevista come giornata lavorativa stabile, ma debba essere lavorata solo in caso di apertura dell’attività.
Contratto collettivo e contratto individuale
Bisogna ricordare, infine, che, in base a quanto previsto dal codice civile [4], il contratto di lavoro individuale, nella generalità dei casi, non può derogare, a sfavore del lavoratore, alle disposizioni del contratto collettivo: nel caso in cui, dunque, nel contratto individuale vi siano delle clausole che derogano in peggio al contratto collettivo, queste sono automaticamente sostituite dalle disposizioni più favorevoli presenti nel contratto collettivo.
[1] Ccnl Terziario, distribuzione e servizi, Art.141.
[2] L. 104/1992.
[3] Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, Modena, par. marzo 2012.
[4] Art. 2113 Cod. Civ.
FONTE: http://bit.ly/2eU28tb
L’ha ribloggato su Studio Seclì.
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