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Quanto pagare la colf, la badante o la donna delle pulizie?

Come stabilire il compenso di una badante, di una colf o di una donna delle pulizie? Come capire se le sue pretese siano giuste? Cosa prevede la legge a riguardo?

Hai bisogno di una badante che si prenda cura dei tuoi genitori e che si occupi anche della pulizia di casa. Ne hai individuato una ma ritieni esagerato il prezzo da lei chiesto. Così le proponi una tariffa ma lei rifiuta dicendo che non rientra nei limiti previsti dalla legge. Così ti chiedi se esiste davvero una norma che impone un limite minimo allo stipendio della badante e qual è questo limite. In buona sostanza, Quanto pagare la colf, la badante o la donna delle pulizie?

Se leggerai quest’articolo potrai saperlo con certezza.

Il rapporto di lavoro della badante è regolarizzato dal contratto collettivo nazionale di lavoro (ccnl) per le assistenti familiari, che indica i minimi tabellari ossia la retribuzione minima che va riconosciuta a che svolge questo lavoro.

Qualora le parti dovessero concordare un compenso più basso di quello stabilito dal contratto collettivo, il contratto resterebbe valido ma la badante, al termine del rapporto di lavoro, potrà chiedere un’integrazione retributiva.

La badante [1] può essere “convivente” o “ad ore”. Ad oggi lo stipendio tipo che si offre ad entrambe le categorie varia tra gli 800 e i 1.100 euro al mese. È ovvio che più è alta l’offerta più rapida sarà la ricerca.

Il contratto collettivo nazionale di lavoro indica in modo preciso quanto pagare la colf, la badante o la donna delle pulizie. In esso viene in evidenza la classificazione tra badanti al fine di stabilirne la loro retribuzione. Pertanto per le:

  • badanti a lungo orario (8 ore di lavoro al giorno): il corrispettivo varia da un minimo di 5,32 ad un massimo di 8 euro l’ora;
  • badanti conviventi: il corrispettivo varia da un minimo di 733,3 ad un massimo di 1.350,88 euro al mese (+ vitto e alloggio);
  • badanti part-time (2-4 ore al giorno): il corrispettivo varia tra i 7 e i 9 euro l’ora a seconda dell’attività da svolgere.

Tra i diritti da garantire ad una badante non vi è solo quello allo stipendio mensile o al corrispettivo orario, ma anche tredicesimaTFR, ferie e riposo settimanale. Più precisamente, la badante ha diritto a godere di un mese di ferie retribuito ogni anno e ad un giorno e mezzo di riposo alla settimana e a due ore di libera uscita nei restanti cinque giorni.

Quanto poi ai contributi, questi vanno versati ogni tre mesi all’Inps. Il loro ammontare varia da un minimo di 1,01 euro ad un massimo di 2,05 euro all’ora, a seconda del numero di ore di lavoro svolte alla settimana dalla badante e dalla retribuzione oraria.

Molto importante è non pagare la badante in contanti poiché, di fronte sue possibili contestazioni, potresti non riuscire a dimostrare l’adempimento dei tuoi obblighi. Meglio allora prescegliere un assegno circolare o un bonifico, che garantiscono sempre la tracciabilità dei pagamenti e la prova degli stessi.

note

[1] Legge n.311 del 2004 ha per la prima volta introdotto una definizione del termine: è “badante” la lavoratrice addetta all’assistenza personale nei casi di non autosufficienza nel compimento degli atti di vita quotidiana.

FONTE: http://bit.ly/2hEgg98

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