In alcuni casi, se ti ammali mentre stai godendo del tuo periodo di riposo puoi sospenderlo, per poi riprenderlo una volta guarito. Ecco quando
Hai atteso quasi un intero anno questo momento sacro. Hai le pile totalmente scariche. Il corpo e la mente danno i primi segnali di cedimento e vivi ormai in una fase mista di stanchezza cronica ed eccitazione, perché sai che tra pochi giorni saluterai (momentaneamente) capi e colleghi per andartene in ferie e goderti finalmente un po’ di meritato riposo. Ma visto che la fortuna è cieca, ma la sfortuna ci vede benissimo, il giorno dopo l’inizio delle ferie ti svegli al mattino con 39 di febbre. Ti sei ammalato. Più che la sfortuna in realtà, potrebbe essere l’eccessiva stanchezza accumulata, che sfocia in malattia nell’esatto momento in cui corpo e mente si fermano: il classico crollo psico-fisico. Ti sei giocato le ferie o puoi in qualche modo comunicare al tuo capo che ti sei ammalato e smaltirle più avanti, una volta guarito? Vediamo se e quando la malattia interrompe le ferie.
Quando si va in malattia?
La legge tutela tutti quei lavoratori che devono assentarsi da lavoro, a causa dell’insorgenza di una qualche patologia che ne comprometta lo svolgimento dell’attività lavorativa. In pratica il dipendente ha diritto a stare a casa, previo invio di un certificato medico, e lo Stato (tramite l’Inps) paga a quel dipendente un’indennità di malattia.
Quindi hai diritto di metterti in malattia ogni volta che ti ammali e, per cause di salute, non puoi recarti a lavoro: un’influenza, febbre, una patologia sopravvenuta, ecc.
È importante comunque dire che si va concretamente in malattia pagata (quindi si ha diritto all’indennità) a partire dal 4° giorno effettivo. I primi tre giorni in cui ti ammali sono i cosiddetti giorni carenza, che ti vengono indennizzati (nelle modalità previste dal contratto) dal tuo datore di lavoro.
Malattia: come funziona?
Lasciamo per un attimo da parte le ferie e affrontiamo il caso più comune: ti ammali durante un normalissimo periodo lavorativo nell’arco dell’anno. Nella maggior parte dei casi sei coperto dall’indennità di malattia, che però segue un iter specifico. Non puoi decidere unilateralmente di esserti ammalato e di restare a casa, senza avvisare nessuno e senza portare le prove della tua patologia. Vediamo come funziona la malattia. Se ti svegli al mattino febbricitante, con la testa che ti scoppia e con i classici sintomi di una brutta influenza, devi seguire questi passi:
- avvisare tempestivamente il tuo datore di lavoro che non potrai andare a lavorare e lo rassicuri che gli arriverà il certificato;
- andare dal tuo medico curante, lui ti visiterà, accerterà la tua malattia e rilascerà il certificato (oggi telematico);
- sempre il tuo medico invierà direttamente il certificato medico al tuo datore di lavoro e all’Inps. La trasmissione oggi è per via telematica, quindi online. Comunicherà poi a te il numero di protocollo della pratica;
- se ci sono dei problemi con la piattaforma online e il medico non riesce e trasmettere il certificato, lo devi spedire o inviare in qualche modo tu, sia all’Inps sia all’azienda;
- a questo punto sei in malattia. L’indennità (in varie misure) ti verrà pagata dall’Inps a partire dal 4° giorno (i primi tre giorni sono il periodo di carenza che ti pagherà eventualmente il tuo datore) e fino a 180 giorni di malattia. Il pagamento funziona così: dal 4° al 20esimo giorno l’Inps ti versa il 50 per cento della retribuzione media, dal 20esimo al 180esimo giorno ti versa il 66,66 per cento della retribuzione media.
Ferie: cosa sono?
Mettiamo invece per un attimo da parte la malattia e concentriamoci sulle ferie: che non sono soltanto un meritato momento di relax, ma un vero e proprio diritto sancito dalla nostra Costituzione [1] e dal Codice civile [2]. Sono un qualcosa di irrinunciabile, perché i lavoratori devono poter contare, nell’arco dell’anno, su un certo numero di giorni continuativi e retribuiti di riposo psico-fisico, che consenta loro di rilassarsi, svolgere attività di tempo libero e rimettersi in forze, prima di tornare a lavoro. Nessun lavoratore può rinunciare a questo diritto, e nessun datore di lavoro può negarlo.
L’ammontare minimo dei giorni di ferie retribuite è stabilito dalla legge e si attesta a 26 giorni all’anno. Ogni contratto di categoria può poi spingersi oltre e concedere ai lavoratori anche più giorni.
Inoltre le ferie maturano nel corso dell’anno. Precisamente, ogni mese lavorato corrisponde a circa 2 giorni di ferie.
Ferie: posso interromperle per malattia?
E ora avviciniamoci alla nostra domanda iniziale. È finalmente arrivato il momento delle tue bramate ferie. Saluti i colleghi e prometti che invierai loro le foto più belle della tua vacanza al mare. Forse qualcuno non la prende bene, e ti scaglia contro dei riti woodoo a colpi di invidia, perché il giorno successivo ti svegli con un forte mal di testa, le ossa che tremano e la febbre a 39. È ufficiale, ti sei ammalato il giorno di inizio ferie. Dopo un’oretta di imprecazioni, cominci a chiederti se tu possa sospendere le ferie per metterti in malattia. La risposta in linea di massima è sì. Questo perché la malattia può interrompere le ferie.
Essendo infatti un diritto irrinunciabile e importante per il lavoratore, al fine di consentirgli una ripresa psico-fisica più che degna, se questa persona si ammala proprio durante questo periodo, è chiaro che gli viene tolta la possibilità di recupero. Ecco perché si possono interrompere le ferie, mettersi in malattia in attesa di guarigione, e poi allungarle per godere effettivamente dei giorni presi.
La domanda ora è: si può fare sempre questo ragionamento o ci sono dei paletti? Quando la malattia interrompe le ferie?
Quando la malattia interrompe le ferie?
Di norma è possibile interrompere le ferie per malattia, quando interviene una patologia o un problema di salute tale da compromettere il tuo periodo di riposo: un’influenza, una frattura, un trauma forte, un ricovero. Comunque deve essere qualcosa che davvero ti butta giù dal punto di vista psico-fisico, al punto da non consentirti di riposarti e di recuperare le energie, né di trascorrere del tempo con la tua famiglia.
Si ritiene invece che non sia possibile sospendere le ferie per un banale mal di testa, per una cefalea, un’emicrania, un raffreddore. Questi infatti sono tutti eventi che non pregiudicano il recupero delle energie. Anzi il riposo delle ferie è considerato l’unico rimedio a queste situazioni.
Come interrompere le ferie per malattia?
Mettiamo che tu sia entrato nel tuo periodo di ferie e ti ammali. Ecco sa devi fare per cercare di interrompere le ferie per malattia:
- vai dal tuo medico curante e fatti visitare;
- lui accerterà il tuo stato di salute;
- nel caso attesterà che la tua patologia sia compatibile con l’interruzione delle ferie, emetterà il certificato medico, trasmettendolo per via telematica all’Inps e al datore;
- tu intanto corri ad informare subito il tuo datore di lavoro della malattia. La sospensione infatti ha effetto dal momento in cui è avvenuta la comunicazione all’azienda.
- la trasmissione del certificato medico all’azienda – come ben chiarisce la Cassazione [3] – vale come richiesta di modificazione del titolo di assenza: da ferie e malattia.
Interruzione ferie per malattia: l’azienda può rifiutare?
Nel caso tu abbia deciso di interrompere le tue ferie per malattia e abbia seguito l’iter sopra descritto, il datore di lavoro non può rifiutarsi a priori di allungare successivamente il periodo di ferie, negandoti arbitrariamente la sospensione.
Può però agire per capire se la malattia intercorsa pregiudica davvero il legittimo riposo, e quindi le ferie. Deve però dimostrarlo, richiedendo una visita fiscale di accertamento, rivolgendosi all’Inps. Se da questa visita risulta che tu sia in regola e la malattia che ti ha colpito ti impedisce di recuperare le energie, deve rispettare il verdetto della sospensione. Se si ostina, puoi agire contro di lui per averti negato il diritto alle ferie.
note
[1] Art. 36 Cost.
[2] Art. 2019 cod. civ.
[3] Cass. sent. n. 284/17 del 10 gennaio 2017.
FONTE: https://bit.ly/2t3Gwim