Il rapporto di lavoro degli autisti e dei trasportatori è regolato dal Ccnl del trasporto che è stato rinnovato di recente.
Sei un imprenditore nel settore dei trasporti e vuoi sapere quanto ti costa assumere un autista? Sei un giovane senza lavoro e vorresti prendere la patente di autista? Prima di fare scelte di questo tipo è bene sapere sia come fare per diventare autista e quali costi occorre sostenere, sia sapere quali sono le condizioni di assunzione di un profilo professionale di autista, per conoscere il trattamento retributivo spettante e per sapere quali altri diritti e tutele sono previsti per questa categoria di lavoratori. La busta paga autista, infatti, si compone di diverse voci, alcune delle quali sono legate alla specificità della mansione svolta.
Nel 2017, è stato rinnovato il contratto collettivo di lavoro del settore trasporti e logistica che prevede, dunque, dei nuovi minimi retributivi per gli autisti.
Il rinnovo contrattuale, inoltre, ha introdotto una interessante possibilità di assunzione agevolata degli autisti che abbiano più di 29 anni per i primi cinque anni dalla data di inizio del rapporto di lavoro al fine del loro reinserimento nel mondo del lavoro.
Come diventare autista?
La figura professionale dell’autista, sia esso autista di camion oppure di autobus, è una di quelle figure che presuppone l’acquisizione, da parte del lavoratore, di un certo titolo che lo abilita a svolgere queste mansioni. Infatti, per poter candidarsi a lavorare in una società di trasporto pubblico o di trasporto merci come autista è necessario avere già acquisito una determinata tipologia di patenti e, in caso di trasporto di persone, un ulteriore titolo abilitativo detto Cqc.
Per poter diventare autista di autobus, innanzitutto, occorre aver preso la patente D attraverso la quale il conducente è abilitato a condurre autoveicoli per trasporto di persone con numero di posti superiori a 9 (nel numero di posti si considera anche il posto del conducente stesso).
Il numero di posti del mezzo che si va a condurre è importante. Infatti, se il numero di posti del mezzo di trasporto è compreso tra 9 e 16 passeggeri basta aver acquisito la patente D1, che è conseguibile sin dall’età di 21 anni. Per prendere la patente D, al contrario, occorre aver compiuto almeno 24 anni di età.
Tuttavia, per poter condurre un autobus di trasporto pubblico o uno scuolabus non è sufficiente aver acquisito la patente D o D1. Infatti, questa patente basta solo se il mezzo viene guidato per uso proprio.
Se, invece, l’uso è lavorativo, oltre alla patente, è necessario aver acquisito anche la Cqc persone (Carta di Qualificazione del Conducente).
Come prendere la patente D?
La modalità più semplice ed immediata per prendere la patente D è iscriversi presso un’autoscuola. Le autoscuole, infatti, organizzano dei corsi appositi per preparare gli aspiranti autisti sia sul fronte teorico che su quello pratico.
Infatti, per prendere la patente D occorre superare un esame teorico, vale a dire un test che si compone di 40 domande (alle quali occorre rispondere in 40 minuti). Per superare l’esame sono consentiti, al massimo, 4 errori.
Le materie su cui verte l’esame teorico sono le stesse dell’esame per prendere la patente B, ossia:
- Codice della Strada;
- sistemi di sicurezza dei veicoli;
- regole di utilizzo dei veicoli e limiti ambientali.
Nell’esame per la patente D, a queste materie, se ne aggiungono delle altre più specifiche, tra cui:
- disposizioni che regolano i periodi di guida e di riposo ai sensi della normativa europea [1];
- documenti di circolazione e di trasporto, necessari per il trasporto di cose o persone sia a livello nazionale che internazionale;
- comportamento da tenere in caso di incidente (con particolare riferimento all’evacuazione dei passeggeri);
- disposizioni che regolano la dimensione e la massa dei veicoli;
- responsabilità del conducente nei confronti delle persone trasportate.
Gli aspiranti autisti che superano la prova teorica passano, dunque, alla prova pratica.
Questa prova consiste, al pari di quanto avviene per prendere la patente B, nella guida del mezzo (autotobus). In questa prova, l’aspirante autista deve dimostrare di essere in grado di guidare con abilità e capacità i veicoli ai quali la patente abilita.
Oltre alla guida su strada, dunque, il conducente deve dimostrare di saper adottare le misure di sicurezza previste dal veicolo, di saper effettuare le principali manovre (parcheggio, marcia indietro in curva, etc.).
Se viene superata anche la prova pratica il candidato consegue ufficialmente la patente D. Questa particolare patente deve essere rinnovata ogni 5 anni. A partire dal 60° anno di età, invece, deve essere rinnovata ogni anno.
Inoltre, superati i 68 anni, la patente D viene declassata in patente C e, conseguentemente, l’autista non potrà più guidare né autobus né scuolabus.
Come prendere la Cqc?
Come abbiamo detto, per poter guidare veicoli di trasporto persone per lavoro, la patente D non basta essendo necessaria anche la Cqc, che sta per Carta di Qualificazione del Conducente. Per acquisire questo ulteriore requisito è necessario seguire un corso di formazione specifico presso le autoscuole.
Finito il corso, l’aspirante autista deve sostenere un esame finale. L’esame prevede una parte comune per tutti i candidati ed una, specifica, per il trasporto di persone. I due esami sono distinti e constano, ciascuno, di 60 domande alle quali il candidato deve rispondere con esattezza. Il margine di errore tollerato è, infatti, di soli 6 errori.
La normativa europea [2] prevede che anche la Cqc, oltre alla patente, debba essere rinnovata ogni cinque anni, seguendo uno dei corsi appositamente organizzati dalle scuole guida.
Occorre anche ricordare che la patente D e la Cqc non devono essere, necessariamente, prese l’una dopo l’altra ma possono essere conseguite anche contestualmente. In caso di conseguimento contestuale, il limite di età per prendere la patente si abbassa a 21 anni di età.
Si stima, anche se occorre sempre considerare le condizioni economiche applicate dalle singole scuole guida, che il percorso che conduce ad avere sia la patente D che la Cqc costi intorno ad euro 2.500.
Ottenuti entrambi i titoli abilitanti, l’autista può mettersi sul mercato del lavoro e cercare un’occupazione come autista.
Busta paga autista
Dopo aver analizzato il percorso da seguire per diventare autista, ed il relativo costo, vediamo ora qual è il trattamento economico che spetta ad un autista una volta che è stato assunto da una società di trasporto.
Il trattamento normativo e retributivo degli autisti, oltre che dalle norme di legge, è disciplinato dal contratto collettivo nazionale di lavoro degli addetti alla logistica, spedizioni e trasporti che è stato rinnovato nel 2017 [3].
Al pari di ogni dipendente, la busta paga autista viene redatta dal datore di lavoro (o da uno studio paghe esterno) e consegnata all’autista all’atto della corresponsione dello stipendio mensile [4].
Nella busta paga, l’autista troverà la sua paga lorda mensile e, nelle varie righe in cui si compone il cedolino, le somme trattenute dal datore di lavoro per il pagamento delle tasse sul reddito dell’autista e per il pagamento della quota di contributi previdenziali Inps a carico dell’autista.
Inoltre, tra le varie righe del cedolino, possono esserci anche delle somme che vengono attribuite all’autista oltre alla paga mensile lorda, tra le quali:
-
- indennità di trasferta;
- indennità di maneggio denaro, se l’autista ha compiti di cassa;
- indennità di funzione per autisti con particolari abilitazioni;
- maggiorazione della retribuzione oraria per le ore di lavoro prestate in notturno, festivo o straordinario;
- bonus e premi produzione erogati dall’azienda;
- eventuali assegni per il nucleo familiare erogati dall’Inps;
- eventuali indennità Inps di malattia, maternità, permessi per assistenza disabili.
Alla fine della busta paga, l’autista può leggere il suo netto in busta, ossia, la somma netta che, concretamente, entra nelle sue tasche in quel mese di paga.
Per quanto concerne la retribuzione lorda mensile, è il Ccnl che fissa, in base al livello di inquadramento dell’autista, una determinata somma come salario minimo.
Il Ccnl rinnovato nel 2017 ha completamente riformulato la classificazione del personale viaggiante con l’introduzione di nuove figure professionali.
Gli autisti, nell’attuale Ccnl, rientrano nell’area professionale C e si suddividono, ai fini retributivi, in personale viaggiante 1 con i nuovi livelli C3, B3, A3, F2, E2, D2 (ex 3S,3SJ,3) e personale viaggiante 2 con i nuovi livelli H1, G1 (ex 4).
Le imprese dovranno, dunque, riclassificare il personale in forza inquadrato nei vecchi livelli 3S, 3SJ, 3, 4 nei nuovi livelli di inquadramento e, parimenti, dovranno utilizzare la nuova scala di classificazione del persone per le nuove assunzioni.
All’esito degli aumenti previsti dal nuovo Ccnl, la retribuzione mensile lorda del personale viaggiante si attesterà in valori compresi tra € 1.750,78 e € 1.650,92.
Contratto di reinserimento per autisti over 29
Il rinnovo del Ccnl del 2017 ha introdotto una possibilità nuova, ossia, quella di assumere gli autisti over 29, per finalità di reinserimento nel mercato del lavoro, erogando al lavoratore un salario lordo mensile inferiore a quello contrattuale per i primi cinque anni, con una percentuale di riduzione che va a ridursi tra il 1° ed il quinto anno.
In particolare, la retribuzione spettante all’autista con contratto di reinserimento è calcolata come percentuale rispetto alla retribuzione ordinaria, con le seguenti percentuali:
- 1° anno: 85%;
- 2° anno: 90%;
- 3° anno: 90%;
- 4° anno: 95%;
- 5° anno: 95%.
Tale possibilità è offerta solo alle aziende artigiane che applicano il Ccnl Spedizioni, trasporto e logistica.
A titolo di esempio, considerando un autista assunto con inquadramento al livello B3, la riduzione in termini di costo della risorsa per l’azienda, può arrivare, per tutti i cinque anni, ad una somma pari ad euro 25.130.
note
[1] Direttiva (CEE) n. 3820/85.
[2] Direttiva (UE) 2003/59/CE.
[3] Ccnl Trasporto, logistica e spedizioni del 3.12.2017.
[4] L. 4/1953.
FONTE: https://bit.ly/2O4s84W