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Contributi IVS: cosa sono e chi li paga

Contributi IVS: cosa sono e chi li paga

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Dipendenti, artigiani, commercianti, iscritti alla gestione separata e coltivatori devono versare il contributo per Invalidità, Vecchiaia e Superstiti.

Il contributo IVS (Invalidità, Vecchiaia, Superstiti) è una forma di contribuzione previdenziale obbligatoria che va pagata all’Inps o alla gestione separata direttamente dal lavoratore oppure, per i dipendenti privati, tramite la trattenuta in busta paga. Il versamento garantisce un’assicurazione in caso di inabilità, anzianità o morte del lavoratore. La quota non è la stessa per tutti: cambia a seconda della categoria a cui appartiene il lavoratore. L’Inps stabilisce ogni anno l’aliquota contributiva, il reddito minimo e massimo per quel periodo di imposta ed il reddito di fascia. Questi parametri determinano la quota da versare come contributo IVS.

Devono pagare il contributo IVS i dipendenti del settore privato, gli apprendisti, i collaboratori autonomi iscritti alla gestione separata, gli artigiani, i commercianti, gli artisti dello spettacolo, i giornalisti iscritti all’Inpgi, i mezzadri, i coloni ed i coltivatori diretti. Insomma, tutte le categorie lavorative tranne quella dei dipendenti pubblici.

Contributo IVS dipendenti privati

L’obbligo di pagamento del contributo IVS interessa i dipendenti privati sia con contratto a tempo indeterminato sia con contratto a scadenza. Fino alla fine del 2016, i parametri fissati dall’Inps sono:

  • aliquota del 32,87% per tutti i lavoratori dipendenti;
  • aliquota del 27,87% per i lavoratori dipendenti non agricoli autorizzati alla prosecuzione volontaria con decorrenza compresa entro il 31 dicembre 1995;
  • retribuzione minima settimanale pari a 200,76 euro;
  • prima fascia di retribuzione annuale oltre la quale è prevista l’aliquota aggiuntiva dell’1% [1] pari a 46.123 euro;
  • massimale da applicare ai prosecutori volontari titolari di contribuzione successiva al 1 gennaio 1996 o che esercitino l’opzione per il sistema contributivo [2], pari a 100.324 euro.

Contributo IVS coltivatori diretti, coloni, mezzadri e imprenditori agricoli

Il contributo IVS che interessa queste categorie varia in base a tre fattori:

  • la collocazione geografica dell’impresa: se si trova in una zona montana o svantaggiata, il contributo IVS è ridotto;
  • la fascia di reddito dell’azienda;
  • l’età del contribuente, se è maggiore o minore di 21 anni.

Per quanto riguarda il secondo fattore, le fasce di reddito agrario sono quattro:

  • la prima fino a 232,40 euro;
  • la seconda da 323,41 euro a 1.032,91 euro;
  • la terza da 1.032,92 euro a 2.324,05 euro;
  • la quarta da 2.324,06 euro in su.

L’aliquota per le aziende agricole è fissata attualmente al 28,50% a carico del datore di lavoro e all’8,84% a carico del lavoratore.

Contributo IVS artigiani e commercianti

I contributi IVS per artigiani e commercianti [3] sono obbligatori sia per i titolari dell’attività sia per i loro familiari quando lavorano nell’impresa in modo continuativo e prevalente. Per familiari si intende coniuge, parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo grado. L’obbligo comprende anche i soci, sia per le società in accomandita semplice, unico socio o Srl.

La quota viene calcolata sulla base della dichiarazione dei redditi e non potrà essere inferiore o superiore al minimale o al massimale stabilito dall’Inps.

L’aliquota varia a seconda dell’età del lavoratore:

  • se è superiore a 21 anni, per gli artigiani è del 23,10% e per i commercianti del 23,19%;
  • se è inferiore a 21 anni, per gli artigiani è del 20,10% e per i commercianti del 20,19%.

Contributo IVS per la gestione separata

Il contributo IVS per i lavoratori della gestione separata cambia in base al tipo di contratto o di attività.

  • i collaboratori occasionali, a progetto o venditori porta a porta non iscritti ad altre forme di previdenza obbligatoria, l’aliquota è del 31% + lo 0,72% per maternità, malattia o assegno per il nucleo familiare. Se, invece, sono iscritti ad un’altra forma di previdenza obbligatoria, l’aliquota è del 24%. Il contributo a carico del datore di lavoro è parti a 2/3 del totale, mentre il resto è a carico del collaboratore;
  • gli autonomi ed i professionisti iscritti alla gestione separata hanno a loro carico il 100% del contributo IVS. L’aliquota per gli iscritti in via esclusiva è del 27% + 0,72% per maternità, congedo parentale, malattia e assegni familiari. Per gli iscritti ad altre forme di previdenza o titolari di pensione, l’aliquota è del 24%.

 

[1] Art. 3 legge 438/92.

[2] Art. 2 co. 18 legge 335/95.

[3] Art. 3 legge 233/90.

FONTE: http://bit.ly/2ahYYsu

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