Sono una dipendente dell’asl e usufruisco della legge 104 per entrambi i miei genitori. Ho diritto a chiedere l’esenzione dei turni notturni, che la mia azienda mi ha negato poiché ritiene che un’assistenza effettiva durante le ore notturne non può essere disgiunta da tale requisito?
L’esonero dai turni e le modalità per usufruire dei permessi ex L.104/92 sono regolamentati dagli artt. 42 e 53 del decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151 e del decreto legislativo 23 aprile 2003, n. 115.
Nello specifico, l’art. 53 letteralmente recita «non sono altresì obbligati a prestare lavoro notturno lalavoratrice o il lavoratore che abbia a proprio carico un soggetto disabile ai sensi della legge 5 febbraio 1992, n. 104, e successive modificazioni». Nessun riferimento è fatto allo stato di gravità o meno dell’assistito.
Il lavoratore o la lavoratrice che abbiano a proprio carico per prestargli assistenza in prima persona un soggetto disabile ai sensi della legge 104/92, pertanto, non sono obbligati a prestare lavoro notturno, compresi eventuali turni di reperibilità o di pronta disponibilità, equiparati al lavoro notturno.
Va ricordato, poi, che i requisiti di continuità ed esclusività dell’assistenza, un tempo essenziali per accedere al beneficio dei permessi 104/92 per prestare assistenza al familiare con grave disabilità, successivamentevariati nei termini di sistematicità e di adeguatezza dell’assistenza, sono stati eliminati dalla legge 183/2010.
Come ha ricordato l’I.n.p.s. (circolare n. 90/2007), va adottato il principio secondo cui «tale assistenza nondebba essere necessariamente quotidiana, purché assuma i caratteri della sistematicità e dell’adeguatezzarispetto alle concrete esigenze della persona con disabilità in situazione di gravità».
Ed infatti, scopo dei permessi e delle agevolazioni concesse dalla legge 104/92 è anche quello di consentire a coloro che hanno a carico un soggetto disabile di ricevere il giusto riposo per far fronte alla gravosa situazione.
Pertanto, non occorre che la lettrice assista i suoi genitori anche di notte, poiché il riposo serve al familiare per recuperare le energie per accudire al meglio il disabile.
In pratica, la lettrice ha pienamente diritto all’esonero dai turni di notte.
FONTE: http://bit.ly/2sjRDXm