Premi di risultato, rimborsi spese, indennità una tantum, gratifica natalizia: queste e molte altre sono le voci variabili della retribuzione. Vediamo allora cosa si intende per retribuzione variabile e se è conveniente.
La tua azienda una o più volte all’anno ti premia economicamente per i risultati che raggiungi, oppure a Natale di corrisponde qualcosa in più in busta paga; ancora talvolta ti capita di fare delle trasferte e l’azienda te le rimborsa, indicando il relativo importo nel prospetto paga mensile. I premi di risultato, le gratifiche periodiche, i rimborsi spese sono alcune delle voci che compongono la tua retribuzione mensile e, in particolare, si definiscono voci “variabili” in quanto non compaiono in tutte le buste paga, non ti sono pagate ogni mese, ma solo in occasione di alcuni eventi particolari (ad esempio il raggiungimento di particolari obiettivi), che possono verificarsi qualche volta nel corso dell’anno o, addirittura, non verificarsi affatto e dunque non essere remunerati. Vediamo allora nel dettaglio cos’è la retribuzione variabile e se conviene.
Retribuzione variabile: definizione
La retribuzione variabile è quella parte dello stipendio che viene corrisposto in seguito al raggiungimento di obiettivi concordati. Si pensi ad esempio al dipendente che, nella vendita di determinati prodotti, raggiunge un certo budget previamente concordato con l’azienda; oppure il capo area che riesca ad ampliare la zona di vendita aziendale, acquisendo un certo numero di nuovi clienti. La corresponsione di questa parte variabile, in aggiunta alla retribuzione corrente, viene anche chiamata incentivazione, proprio perché ha lo scopo di incentivare appunto il lavoratore a conseguire risultati sempre migliori e, dunque, a lavorare meglio.
Essa si differenzia dunque dalla retribuzione fissa, ossia da quelle voci che compaiono in busta paga ogni mese, quali ad esempio, la retribuzione base, oppure i ratei di tredicesima e quattordicesima mensilità.
Vantaggi per le aziende
Prevedere degli incentivi per i propri dipendenti meritevoli è generalmente un vantaggio per le aziende.
Sebbene la corresponsione di un “premio” economico comporti maggiori costi per l’impresa, incentivare il dipendente a lavorare meglio ed a produrre di più, consente al datore di svolgere una attività meglio organizzata e, soprattutto, più redditizia.
Al pagamento di un incentivo ad alcuni dipendenti, fa da contrappeso un maggiore guadagno da parte dell’azienda.
L’azienda, quando prevede il pagamento di un premio a favore dei propri dipendenti, deve tuttavia concordare il raggiungimento di obiettivi stimolanti ed effettivamente realizzabili, altrimenti otterrà l’effetto opposto: il lavoratore sarà scoraggiato da subito e l’azienda perderà possibilitàò di ulteriore guadagno.
Inoltre, il datore dovrà evitare, al fine di incentivare i dipendenti a lavorare meglio in vista di un premio economico finale:
- di assegnare mansioni superiori: questo non dà diritto ad un premio periodico, ma al pagamento in favore del lavoratore delle differenze retributive mensili calcolate sulla retribuzione fissa e ad essere effettivamente inquadrato nel livello superiore, corrispondente alle mansioni svolte.
- di pagare premi periodici ai propri dipendenti, senza adottare un criterio uniforme per il loro riconoscimento: questo modo di agire può generare fraintendimenti e squilibri all’interno dell’azienda e malumori tra colleghi.
Vantaggi per i dipendenti
Anche per il lavoratore risulta vantaggioso ricevere un riconoscimento economico per il proprio impegno lavorativo.
Il vantaggio per il dipendente è doppio.
Egli ottiene infatti innanzitutto un riconoscimento morale per l’impegno che ha messo nello svolgimento dei propri incarichi, dunque è spinto a lavorare sempre meglio in quanto soddisfatto dei risultati raggiunti. Inoltre, riceve un riconoscimento economico, che lo premia per la qualità della propria prestazione e gli consente periodicamente di guadagnare di più.
FONTE: https://bit.ly/2XCQOEF